Progetti

Porto turistico di Montalto di Castro

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  • Luogo
    Montalto di Castro (VT)

  • Settore
    Ingegneria marittima

  • Stato
    Progettazione ultimata

  • Importo
    € 59.108.188

  • Committente
    Sales S.p.A.

  • Data
    2009

  • Servizi
    Progettazione Preliminare  / 

Nella progettazione idraulica del porto è stata posta ogni attenta riflessione per giungere ad una configurazione portuale che attui una netta separazione dello specchio acqueo del marina dalle acque del Fiora e dalle problematiche fluviali. Con tale impostazione sono stati raggiunti numerosi e importanti obiettivi:

  • La separazione dello specchio acqueo portuale dalla corrente fluviale con la conseguenza di migliorare la navigabilità interna, le condizioni d’ormeggio delle imbarcazioni;
  • La indipendenza dei livelli idrici del marina dai livelli fluviali dimagra e di piena;
  • La difesa dello specchio portuale dall’insabbiamento e/o interrimento fluviale.

Il progetto delle opere civili del porto intende svincolarsi della tipologia standard dei piazzali che fronteggiano la banchina di un porto turistico e propone un ampio spazio pubblico che si differenzi dalla struttura lineare, monodirezionale, caratteristica dei moli e delle banchine, e si configuri come uno spazio continuo, fluido, multidirezionale.
Il progetto infatti disegna un nuovo suolo urbano “prativo e ondulato” che estende il retrostante “Tombolicchio” e le sue dune verso il porto e che nelle sue pieghe e nei suoi volumi accoglie i flussi pedonali provenienti sia dal mare che da terra.
Si propone pertanto un’architettura del tipo parzialmente “ipogea” poiché alcuni volumi edificati, quali il parcheggio per ben 622 auto e gli altri servizi, sono previsti interrati e tutta la struttura ricoperta con una spessa coltre d’erba con l’obiettivo di ridurre al minimo la pressione visiva sullo scenario della piana circostante e di ottenere una osmosi diretta con il retrostante parco naturale del Tombolicchio. Il progetto pertanto intende sancire, nel rispetto del pensiero ecologista, l’addio all’architettura come elemento riconoscibile e tipico del paesaggio urbano. La fascia costiera, caratterizzata dalla pineta del Tombolicchio, viene integrata da una fascia verde di nuova realizzazione, che consente la piantumazione di essenze di alto fusto sulla quale viene realizzata la strada costiera retrostante il porto. Proseguendo idealmente nella sezione costruttiva verso la banchina portuale, troviamo una fascia di circa 40 m di larghezza con sottostanti parcheggi completamente interrati con una copertura in terreno vegetale di spessore variabile tra i 40 cm e gli 80 cm che consente la piantumazione di erba, cespugli ed alberi a basso fusto, per poi terminare nella copertura solo erbosa di parte degli edifici. In alcuni punti la duna litoranea si “affaccia” sulla banchina portuale interrompendo il prospetto edificato e creando un collegamento “verde” tra banchina e retroporto.